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L’isola del tesoro del Metropark: truffa da 6mila euro al mese

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Avevano escogitato un ingegnoso sistema di frode ai danni di Metropark, società del Gruppo Ferrovie che amministra le aree di parcheggio attigue alle Stazioni.

Dieci soggetti, coinvolti a vario titolo, sono stati denunciati dalla Polizia Ferroviaria, a conclusione delle attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli. In questi giorni sono stati rinviati a giudizio perché ritenuti responsabili in concorso del reato di truffa.

Il gruppo, tra cui anche dipendenti della società AM Parking, sottoposta a sequestro preventivo ed in Amministrazione Giudiziaria in forza di provvedimento della DDA in quanto ritenuta collegata al clan Contini  ed alla quale, fino al settembre 2019, era affidata la gestione del parcheggio, agiva secondo uno schema consolidato e solo apparentemente infallibile. Si era sostanzialmente sostituito alla proprietà impossessandosi dell’area di parcheggio che gestiva come propria.

In particolare, uno dei malfattori con il proprio veicolo accedeva al parcheggio, acquisiva il biglietto e poi usciva accodandosi ad un altro veicolo e dunque non annullando il biglietto acquistato. Lo stesso biglietto, poi, veniva utilizzato per far uscire un altro automobilista al quale, all’atto del pagamento, uno dei complici, opportunamente posizionato, manifestava un malfunzionamento della macchinetta di pagamento inducendo lo stesso malcapitato cliente ad effettuare il pagamento a mani di alcuni operatori infedeli all’interno di un ufficio poco distante.

Il sistema truffaldino, secondo i dati raccolti, fruttava una media di 5/6 mila euro mensili, da qui il nome dell’operazione in quanto il sodalizio criminale pensava di aver trovato l’isola del tesoro.

L’attività criminale, oltre a rappresentare un danno per la società Metropark, di fatto rendeva vano lo stesso provvedimento della DDA in quanto le somme sottratte mediante il sistema descritto non consentivano all’amministratore giudiziario di avere piena contezza degli incassi da gestire.

Gli uomini della Polfer a seguito di una minuziosa ed attenta attività investigativa hanno scardinato tale sistema ponendo fine alle condotte criminose.

Il filmato descrive uno degli episodi contestati: in particolare, si vede uno dei complici che addirittura, in questa circostanza, costringe un ignaro automobilista ad effettuare due volte la manovra di accesso al fine di appropriarsi di un ticket da poter utilizzare per frodare un successivo automobilista che pagherà nelle mani sbagliate il prezzo del parcheggio.

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Putin: “Possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi”

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Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha confermato di aver parlato con Xi Jinping, l’omologo cinese, circa la possibilità di una tregua in Ucraina in concomitanza delle prossime Olimpiadi.
Anche se il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si è mostrato alquanto scettico su questa evenienza.
Il presidente Xi Jinping ha detto che la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni”.

Russia e Cina s’impegneranno a rafforzare i legami militari, in base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping.

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Filippo Mosca: la Corte di Appello rumena conferma la condanna

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La Corte di Appello, in Romania, ha confermato la condanna a 8 anni e 3 mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca e Luca Cammalleri.
I due giovani, originari di Caltanissetta, sono rinchiusi nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, da oltre un anno, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

Stessa condanna per una ragazza italiana la cui identità è ignota.

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Dopo 35 anni, torna in vita l’antenato di Google: si chiama ‘Archie’

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Con un’operazione tecnologica all’insegna della nostalgia, degli sviluppatori di The Serial Port hanno fatto tornare in vita quel che fu il primo storico motore di ricerca web ‘Archie’, in pratica l’antenato di Google.
Il sistema Archie fu sviluppato, nel 1989, alla McGill University School of Computer Science (Canada) da Alan Emtage, Bill Heelan e Peter Deutsch: è un sistema che permette di effettuare una ricerca di file su server FTP anonimi.
Con l’avvento di Yahoo e Google, però, finì nel dimenticatoio.

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